25 April 2024 10:28:53
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

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Era pacifica pare • 17° Premio Ricas

TUTOR DEL WORKSHOP
Marco Belfiore

STUDENTI PARTECIPANTI
Giulio Alvigini, Federica Angelino, Federico Arani, Andrea Barbagallo, Stefania Carlotti, Arianna Cavigioli, Byron Gago, Mati Jhurry, Lori Lako, Giulia Maiorano, Jacopo Martinotti, Cecilia Meroni, Cecilia Parenti, Leonardo Pellicanò, Manuela Piccolo, Miriam Poletti, Alessandro Polo, Chiara Principe, Lorenzo Ramos, Africa Ruiz, Giacomo Segantin, Giulia Silvestri e Kim Yoogin

Dal 10.05.2016 al 12.05.2016

Il Premio Ricas è promosso da Rotary Club Milano Villoresi e Rotaract Milano Sforza

Era pacifica pare è la mostra conclusiva del workshop Classicità, oggi? Quale il significato nell’epoca contemporanea condotto da Marco Belfiore per i 23 finalisti del 17° Premio Ricas: due giorni di riflessioni e di produzione di opere per scoprire insieme le possibili connessioni tra la propria pratica artistica e l’arte classica.

Il Premio Ricas è promosso da Rotary Club Milano Villoresi e Rotaract Milano Sforza con l’obiettivo di sostenere e promuovere il talento e la creatività. Dedicato a giovani artisti italiani under 25, si avvale della collaborazione con Careof, per sviluppare momenti di confronto, scambio e visibilità per i giovani artisti italiani, offrendo loro opportunità di crescita personale e professionale.

Il premio prende il nome di Riccardo Castagnedi - detto Ricas, già Presidente Touring Club Italiano – il quale ha più volte espresso la necessità di formare una cittadinanza attiva, in grado di recuperare uno sguardo autentico sulle cose, attenta e capace di cogliere i segni della trasformazione. Una cittadinanza capace di ridefinire modi e tempi di una quotidianità fortemente improntata al multiculturalismo, aperta al confronto con l’altro da sé, in modo creativo e inclusivo.

La 17a edizione del premio Ricas ha una forte connotazione formativa e ha offerto la possibilità di partecipare ad un workshop con **Marco Belfiore** (Rovereto, 1972) a partire dalla domanda _“Classicità, oggi? Quale il significato nell’epoca contemporanea”_. Della durata di due giorni, il workshop ha mirato ad approfondire e scandagliare il concetto di classicità per la generazione dei nativi digitali: cosa significhi, quale l’importanza nella creazione della propria ricerca e lavoro, quale il confronto con la tradizione e contestualmente quale l’incidenza dei social e i nuovi mezzi di comunicazione sulla realizzazione e fruizione dell’opera. Le opere realizzate durante il workshop saranno esposte dal 10 al 12 maggio 2016 presso Careof – La Fabbrica del Vapore – Milano e presentate in un catalogo. L’opera più interessante si aggiudicherà un premio di 500 euro.

Marco Belfiore - Riflessioni dopo il workshop

Proporre ad un gruppo di 23 artisti, nati con internet e cresciuti con i social network, di fermarsi per due giorni a domandarsi se e quali fossero le eventuali connessioni tra la loro pratica artistica e l’arte classica, è stata per me una piccola sfida. La risposta dei ragazzi è andata ben oltre le mie attese: tutti gli artisti hanno contribuito alla discussione attivamente, proponendo idee e considerazioni sul concetto di “classico” talmente eterogenee e personali, che alla fine della giornata avevamo tutti la sensazione di aver ricevuto e condiviso qualcosa di importante. Durante il secondo giorno di workshop il gruppo mi appariva ormai sempre più affiatato, di fatti si è mostrato prontissimo a raccogliere un’altra sfida: realizzare un’opera in un giorno che potesse condensare e restituire sinteticamente ciò che durante il primo incontro era emerso. A quel punto è accaduto qualcosa di speciale; il workshop si è trasformato in un vero e proprio laboratorio, per tutto il giorno non si è fatto altro che lavorare e discutere sulle opere in progress. La mia sensazione è stata quella di assistere ad un momento speciale: ho visto giovani artisti molto diversi tra loro “uscire” momentaneamente dalla loro ricerca, per cercare nel gruppo una strategia comune che potesse permettergli di vincere la sfida più grande, quella di guardare alla propria pratica artistica con una nuova consapevolezza.