23 April 2024 17:07:39
open
c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

ArteVisione LAB - I dieci finalisti

A CURA DI
Chiara Agnello

OPERE DI
Aves Project, The Cool Couple, Irene Dionisio, Elisabetta Falanga, Roberto Fassone, Gaia Formenti, Valentina Furian, Riccardo Giacconi, Martina Rosa, Caterina Erica Shanta. Special guest Adrian Paci

Dal 4.4.2016 al 10.4.2016
Open week in occasione di Miart 2016

Questa mostra nasce con l'intento da parte di Careof e Sky di proseguire nella promozione e valorizzazione del lavoro dei 10 finalisti di ArteVisione 2016. Così in occasione di Miart 2016, dal 4 al 10 aprile, Careof dedica uno spazio di approfondimento alle loro poetiche.

Alle opere e ai progetti in mostra si affianca il programma di studio visit e incontri con gli artisti. Per un appuntamento scrivere a careof@careof.org con oggetto “Studio visit ArteVisione”.

Portfolio degli artisti

Aves Project popup: yes
Elisabetta Falanga popup: yes
Gaia Formenti popup: yes
Irene Dionisio popup: yes
Martina Rosa popup: yes
Riccardo Giacconi popup:yes
Roberto Fassone popup: yes
The Cool Couple popup: yes
Valentina Furian popup: yes
Caterina Shanta popup: yes

Nato dalla collaborazione fra Sky Italia e Careof, ArteVisione è un progetto pluriennale a supporto del talento creativo che offre opportunità di crescita professionale a giovani emergenti della scena artistica italiana, attraverso la produzione, la diffusione e la promozione di un’opera video.
Giunto nel 2016 alla sua terza edizione, ArteVisione ha introdotto alcune novità significative: il nuovo bando, incentrato sul ruolo attribuito alla tecnologia come fattore di trasformazione profonda dell’individuo, così come dell’intera società, si è rivolto ad artisti under 30; ha introdotto la figura del mentor, per questa occasione Adrian Paci, che accompagna il vincitore nel processo di costruzione dell’opera; ha affiancato al concorso ArteVisione LAB, un workshop offerto ai 10 finalisti con esperti del settore audiovisivo e cinematografico che si è tenuto dall’11 al 17 gennaio 2016.

Prossimi appuntamenti

21 Aprile h 21.30, Cinema Beltrade, Milano > Martina Rosa presenta N-Agua. Overflowing Stories
5 maggio h 21-23 @ FDV Residency: Concerto e Dj-Set a cura di The Cool Couple & Riccardo Giacconi. Visual a cura di Caterina Erica Shanta.

Opere in mostra

1  a)  Valentina Furian
Frutto del Sorbo, audio installazione,  loop, 2016

Il Sorbo Aucuparia è un albero della famiglia delle Rosacee. I fiori sono bianchi e profumatissimi, le bacche rosso corallo a forma di minuscole mele sono appetite dalla piccola avifauna migratoria. Quest’albero viene tradizionalmente utilizzato negli appostamenti fissi nella caccia a tali prede dove li attendono richiamandoli i chioccolatori.
 
2 - Adrian Paci
Albanian Stories, 7’, video, 1987

Poco dopo l’arrivo in Italia, Paci ha realizzato il suo primo video Albanian Stories, in cui tratta le vicende dell’anarchia albanese tra dramma e fantasia. La figlia Jolanda ne è la protagonista. L'artista la osserva narrare una storia ai suoi giocattoli. La sua forza sta nelle visioni che la storia evoca e nella capacità della bimba di assumere gli elementi salienti di una realtà drammatica, di combinarli con la fantasia, interpretandoli e trasformandoli in racconto. Un gallo, una mucca, le “dark forces” e gli “international powers” sono tra i protagonisti principali del racconto.
 
3 - Elisabetta Falanga
La stanza di Elena, video documentazione di un’installazione, 2016

Alle pareti di una camera da letto svuotata ma ancora pregna di vissuto sono state aggiunte cornici. Al loro interno sono state inserite Morpho-Peleides, ancora nei bozzoli. Dopo due settimane di cure sono nate. Nel video si racconta di gambe fragili, quelle delle farfalle, che non camminano ma si spostano da parete a parete attraverso voli rocamboleschi. Scivolano sulle superfici zigrinate, probabilmente riconoscono la loro claustrofobica situazione, forse si sono abituate. Si fa riferimento ad un corpo che conosce bene la dimensione della sua orizzontalità perenne e da quella stanza quando si sposta, si erge solo attraverso un volo irreale e tecnologico.

4 - Elisabetta Falanga
Animale Elettronico, video documentazione di un’installazione, 2016

Lo spettacolo notturno dell'animale elettonico. Ventilatori meccanici (respiratore), alimentatore meccanico, aspiratore saliva, (uno tracheale, uno per bocca), spie materassi antidecupito: questi strumenti dalla funzione vitale, sottolineano l’esistenza di un uomo tecnologico, che vive elettricamente. Ogni luce è una spia che solo se accesa permette il corretto funzionamento delle apparecchiature. Alcune lampeggiano; così il richiamo alle lucciole - insetti che lanciano richiami sessuali attraverso l'accensione e spegnimento di una parte del corpo - è inevitabile. Si racconta di mondi simili, dove uno invade l'altro e viceversa o dove si crea una somma d'intenti. Sono entrambi mondi natura, nonché narratori del ciclo vitale.
 
5 - Irene Dionisio
Shores - In The Safe Nothern Sun, documentario, 60’, 2013

La sua ricerca artistica si concentra sulle aporie del sistema economico, sociale e politico, sull’evoluzione identità/individuo ad esso correlata e sulla memoria storica, culturale da quest’ultima prodotto. Shores ha origne da due storie: Mohsen Lidhabi, postino di Zarzis (Tunisia), cercando sulla spiaggia materiali per le proprie sculture, trova un corpo a cui decide di dare degna sepoltura, scatenando infinite polemiche nella propria comunità d’origine e tra i sostenitori di Ben Alì. In modo analogo, su un’altra sponda del Mediterraneo, a Lampedusa, Vincenzo, becchino in pensione, assiste alla stessa epifania e prende la medesima decisione, sollevando le critiche della comunità religiosa che contesta l’uso delle croci per il seppellimento di uomini non cattolici. I due uomini, Mohsen e Vincenzo, rappresentano un’umanità profonda che si confronta con l’osceno della storia attuale; le reazioni delle comunità di appartenenza, raccontano, invece, della perenne lotta dell’uomo per la dignità, anche a costo dell’emarginazione.
 
6 - Martina Rosa in collaborazione con Pietro Belfiore
N-Agua. Overflowing Stories, documentario, 52’, 2015

Nel Luglio del 2013 il presidente nicaraguense Daniel Ortega e l’imprenditore cinese Wang Jing hanno firmato un accordo per la costruzione di un enorme canale interoceanico che colleghi l’Oceano Pacico a quello Atlantico, e rappresenti un’alternativa a quello di Panama. Il 22 Dicembre 2014 a Managua, è stato inaugurato l’inizio dei lavori con una festosa cerimonia che ha coinvolto gran parte della capitale. L’intero discorso inaugurale è stato trasmesso dai principali canali televisivi e i più importanti programmi radiofonici. Attraverso alcune interviste ad ambientalisti e politici locali, tra cui l’ex vice presidente del Nicaragua, Sergio Ramirez, e il poeta e teologo Ernesto Cardenal, il documentario affronta le perplessità ambientali, sociali ed economiche dietro lo sviluppo del progetto. Ma è anche un viaggio a ritroso, lungo il percorso del futuro Canale, in quei territori selvaggi e inesplorati che subiranno inevitabilmente le conseguenze di un’opera così mastodontica.
 
7 - Irene Dionisio
Untouched by war, sequenza di diapositive, in collaborazione con lo storico Enrico Bonanate
 
In quest’opera, nata a partire e in parallelo alla ricerca filmica che ha portato alla creazione del video “Quel événement imprévisible” sul destino del forte di Mont Dauphin, è possibile vedere una serie di diapositive che racconta i forti non raggiunti da conflitti del Novecento, Ottocento, Settecento in Europa sulla linea transfrontaliera tra Italia e Francia. Le diapositive sono state raccolte con una precisa scansione cronologica e con una veste grafica influenzata da quella comunemente utilizzata dagli archivi storici dai quali è partita la ricerca fatta in collaborazione con lo storico Enrico Bonanate. La sequenza scelta ha l’intenzione di creare una sorta di mappatura visiva dei luoghi in cui il conflitto è stato atteso, progettato, pianificato e non si è mai realizzato. In una sorta di cortocircuito storico, in cui diviene Storia non l’evento, ma il non-evento. In cui il monumento con tutto il suo bagaglio storico ed emotivo, si trasforma in documento atipico e di non comune lettura, pronto a tracciare una visione in trasparenza di una Storia minima all’ombra di quella definita ufficiale.
 
8 - Caterina Erica Shanta
Sogni, video, film documentario, 24’, 2015

La Seconda Guerra mondiale a Venezia tra il Cinema istituzionale ma invisibile, della repubblica di Salo e i rifugi antiaerei tra le Calli di Venezia. Il regime fascista mostra i segni della sua caduta attraverso le immagini che vediamo oggi: vecchi archivi fotografici, memorie e rovine di cemento armato. Una storia su Venezia che diviene riflessione sulla bellezza e la sua manipolazione.
 
9 - Proiezione
a) Gaia Formenti e Marco Piccarreda
Dichiarazione di Pace 2020, video HD, 13', 2015

Un gruppo di coloni spaziali si trova bloccato in un pianeta ostile, dove è in corso una guerra che ha trasformato la superficie in un paesaggio contaminato e deserto, abitato da sparute forme di vita. Chi si prenderà cura di loro?
Dichiarazione di pace 2020, riconducibile al genere Science Fiction-Documentary, è stato realizzato nell'ambito di un laboratorio audiovisivo per minori non accompagnati ospitati nel Centro di Prima Accoglienza Papa Francesco di Priolo Gargallo (Siracusa).
 
b) Caterina Erica Shanta
E’ troppo vicino per mettere a fuoco, film, 14’, 2012

“Ho un percorso che tocca diverse tematiche, con un'attenzione specifica per l’immagine, in particolare fotografica, quale parte costitutiva della nostra memoria e della ricostruzione identitaria. Strumento d’indagine privilegiato è il video, con particolare attenzione alla risignificazione delle immagini propria del cinema documentario”. È troppo vicino per mettere a fuoco è un documetario autobiografico che narra della vita dell’artista, attraverso l’obiettivo fotografico del padre e del patrigno. Entrambi nell’esercito, hanno realizzato molte fotografie della ragazza e delle missioni militari in Italia e all’estero. Si tratta di una microstoria (nella definizione di Carlo Ginzburg) sulla famiglia, connessa alla Storia, dalla Caduta del Muro di Berlino nel 1989 alla Seconda Guerra del Golfo.
 
c) Riccardo Giacconi
Portrait de Dominique Fidanza dans sa maison en Suisse, video, 14’, 2011

Giacconi è interessato alle condizioni sociali e politiche in cui operano alcuni sistemi culturali, focalizzandosi sulla narrazione, ossia su come tali sistemi narrano loro stessi (siano essi contesti sociali, tradizioni o generi culturali, movimenti politici o, semplicemente, relazioni personali). Uno strumento necessario per questa ricerca è l’indagine di eventi attraverso un “paradigma indiziario”, che parte da dettagli micro-fattuali attraverso cui può essere sviluppata una linea narrativa. Il tentativo di costruire costellazioni storiche fra momenti diversi – nel tempo e nello spazio – viene usato come tecnica per produrre una lettura degli eventi che si discosti leggermente dal punto di vista prestabilito; quello a cui si tende è una visione dell’evento leggermente di sbieco. E’ quanto accade anche con Dominique Fidanza, nota con lo pseudonimo di Domy Fidanza, la cantante italo-belga ( 1979) che ha vinto la versione italiana del TV talent-show Popstars ed è stata parte del gruppo femminile Lollipop emerso in quel contesto. Nel 2006 è stata poi finalista della sesta stagione della show televisivo Francese Star Academy, dove è arrivata seconda.
 
d) Valentina Furian
Qui ci sono i leoni, video HD, 4’50’’, 2015

Nella cartografia antica, la locuzione latina 'Hic sunt leones' (Qui ci sono i leoni) fungeva da monito a non proseguire oltre i confini conosciuti, per scoraggiare le ricerche in territori selvaggi e inesplorati. Ma l’uomo si è spinto ben oltre i confini del noto, i leoni sono stati raggiunti; la tassidermia sembra esserne una prova per l’eternità. Nella preparazione degli esemplari in posa è necessaria un’attitudine speciale, un certo “genio artistico”, poiché è richiesta un’attenzione straordinaria per imitare nel modo più fedele possibile la forma naturale dell’animale. L’opera di Valentina Furian gioca sul sottile limite, ma anche sull’incontro, tra realtà e riproduzione, tra creatore e creatura, tra uomo e natura. Il prendendersi cura diviene uno strumento di conoscenza delle cose sconosciute, i qui detti “leones”.
 
e) Aves Project
Km. IV/18, video HD, 12'26'', 2015

Sul lago di Como, tra marzo e giugno, si svolge la riproduzione del rospo. Durante questo periodo un numero enorme di animali discende dalla montagna al lago, per depositare le uova. La strada che circonda il perimetro del lago interrompe il loro percorso. Un gruppo di volontari, di notte, integrandosi e assimilandosi in parte alla massa disordinata di rospi, cerca di contenere le perdite assistendo la migrazione. Lo spettatore è invitato ad immergersi in un atmosfera notturna dove i confini tra uomo e animale non sono più chiari.
 
f) The Cool Couple
The Third Chimpanzee, Vajont, video HD, 16'53'', 2014

Il progetto The Third Chimpanzee è costituito da una serie di video che indagano lo spazio urbano. Dopo l’ episodio, realizzato a Treviso (2012), che indaga i segni e le reazioni alla crisi economica del 2008, il secondo a Bari (2014), la cui storia, interseca molteplici culture, il più recente capitolo, Vajont 2014, indaga il tema dell’identità italiana. Le catastrofi  rivestono un ruolo particolare nella redazione della storia di un paese, sedimentandosi nell’immaginario collettivo. Combinando riprese in alta e bassa risoluzione, eliminando il suono ambientale e il colore, il montaggio procede regolato da un criterio lucido e folle allo stesso tempo. Ogni clip è ordinata secondo il suo grado di luminosità. Il  film si conclude al limite tra la dissoluzione dell’immagine e un residuo retinico, rimandando all’energia sprigionata dal crollo del monte Toc.
 
g) Roberto Fassone
Ball Don’t Lie, video, 5’28’’, 2015

Ball Don’t Lie è la rappresentazione di un oracolo contemporaneo. La palla da basket, tirata a canestro, risponde a domande riguardanti il futuro. La frase ‘Ball Don’t Lie’ è un espressione tipica della pallacanestro. Generalmente è utilizzata contro l’avversario quando questo, dopo aver subito un fallo dubbio, fallisce il tiro libero.

10 - Valentina Furian
Frutto del Sorbo, video installazione,  loop, 2016,

Il Sorbo Aucuparia è un albero della famiglia delle Rosacee. I fiori sono bianchi e profumatissimi, le bacche rosso corallo a forma di minuscole mele sono appetite dalla piccola avifauna migratoria. Quest’albero viene tradizionalmente utilizzato negli appostamenti fissi nella caccia a tali prede dove li attendono richiamandoli i chioccolatori. L’installazione indaga lo spazio espositivo. Il richiamo è curiosità, diventa sorpresa e si conclude con lo svelamento dell’inganno del suo essere mimesi. Nello spazio espositivo lo spettatore ascolterà il suono di diversi uccelli che scoprirà essere imitati dal cacciatore solo quando incontrerà l’immagine video.

11 - Roberto Fassone
Rebel Rebel, installazione (bottiglia di Coca-Cola riempita di Pepsi + bottiglia di Pepsi riempita di Coca-Cola), dimensioni variabili, 2016

“Rebel Rebel è un disturbatore. Cerca di infiltrarsi in tutte le mostre a cui partecipo, anche se non c'entra nulla” sottolinea l’artista.

12- The Cool Couple
Approximation to the West, stampa digitale su blue back, 2014

Approximation to the West è un ecosistema di immagini una ricerca sull’Occidente e sulla sua crisi. Attraverso la riscoperta di una serie di vicende storiche appartenenti a un passato dimenticato e a un’area periferica, il duo ha creato risonanze fra la storia europea del secondo dopoguerra e il presente. Partendo da uno studio dell’area geografica della Carnia, in Friuli Venezia Giulia, tra la primavera del 1944 e il maggio del 1945, quando divenne la prima repubblica in Italia e, in seguito, la terra promessa di alcune decine di migliaia di cosacchi, arriva al racconto dello situazione attuale dove i suoi abitanti confessano di non riconoscersi più nei luoghi a cui appartengono. Letto in chiave metaforica, il progetto riflette sulle diverse crisi migratorie che hanno interessato la nostra penisola; sui concetti di confine, appartenenza, identità, interrogandosi sulla produzione degli immaginari collettivi e sulla loro circolazione.