20 April 2024 11:39:29
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c/o careof

Organizzazione non profit per l'arte contemporanea

c/o careof

D. Innamorato + C. Iansen + A.M. Martena

A CURA DI
Gigiotto Del Vecchio

Dal 22.09.2003 all' 11.10.2003

Inaugura il 22 Settembre alle ore 18,30, negli spazi di Careof, alla Fabbrica del Vapore, la prima mostra d'arte della stagione, con la presentazione di tre giovani artisti: Daniele Innamorato, Cindy Jansen, Annamaria Martena.

I primi hanno frugato con l'aiuto della fotografia e del video il mondo notturno milanese, nei suoi aspetti più marginali e difficili, riportandone un quadro conoscitivo al limite del nostro immaginario, mentre Annamaria Martena presenta nella sala video cinque dei suoi lavori più importanti consegnandoci un profilo esaustivo del suo complesso ambito di ricerca.

Gigiotto Del Vecchio scrive della mostra

Nel lavoro di Daniele Innamorato e di Cindy Jansen è interessante il tentativo di discutere su come portare alla luce realtà scomode facendole diventare arte. Il dibattito è aperto e sarebbe lungo, ma la necessità principale resta lo stabilire, come unico punto fermo, che all’arte e alle immagini non si possono e non si devono mai porre limiti.
Daniele Innamorato vive parte della sua vita frequentando e raccontando aspetti di una società ai margini, amara conseguenza e logico complemento di quella fissata nei video della Jansen. Le loro opere portano al livello dell’arte la droga, la tossicodipendenza, il sesso, l’omosessualità, l’identità transex. Nel caso di questa mostra, il punto in comune tra i due artisti è l’attitudine narrativa, la volontà di raccontare con realismo e senza filtri interpretativi, almeno in apparenza, la loro vita e la vita di personaggi che hanno scelto lo stile e l’identità del travestitismo, dell’eccesso, della prostituzione.
Daniele Innamorato struttura il racconto fotografico di una notte passata insieme a due travestiti suoi amici, come fosse un piano sequenza cinematografico, destrutturato all’interno della mostra in tanti singoli frame, citando e sentendosi a proprio agio in compagnia della migliore tradizione fotografica contemporanea, da Nan Goldin a Wolfgang Tillmans a Jack Pierson, e su questo percorso incrociando l’esperienza di Terry Richardson, Harmony Korine e Bruce Labruce. Dall’interno dell’abitazione alla strada, li segue nelle loro performances notturne, mentre scherzano, litigano, fanno l’amore, si sballano, si prostituiscono. Anche nel caso del lavoro video di Cindy Jansen ad essere raccontati sono dei trans, ma stavolta non si tratta di amici dell’artista, le immagini sono o sembrano rubate nella notte di una società ai margini, in atteggiamenti di reazione, derisione, complicità, con avventori, possibili clienti, semplici automobilisti.
La conoscenza come percorso per arrivare alla coscienza: questa l’operazione che esegue sulla nostra psiche l’opera dei due artisti in mostra. Spostare dall’immaginazione alla cognizione i lati più sospetti del nostro pensiero. La reazione che si ha di fronte a certe immagini esplora il nostro inconscio e fa uscire i nostri pensieri reconditi, le idee represse, ci fa capire fin dove accettiamo e dove non riusciamo. È un insegnamento, un corso interiore che aiuta a capirci ma deve (e può) anche aiutarci a spostare più in la il nostro livello di comprensione e tolleranza verso un mondo che non possiamo ignorare. Non c’è alcun intento moralistico o critico, in certo tipo di immagini, ma solo la voglia di raccontare aspetti dell’esistenza, osservati da un’altra angolazione, più rilassata e serena, non bigotta, che non può essere ignorata, né iper considerata, ma solo vissuta con naturalezza nella speranza di stimolare riflessioni ulteriori su concetti quali libertà, identità, tolleranza, partecipazione.